30 Apr Cos’è la pulizia dei denti a ultrasuoni e perché farla
La pulizia dei denti o igiene dentale, in gergo tecnico detartrasi, è una procedura che, se eseguita con cadenza regolare, permette di mantenere una buona igiene orale e di prevenire carie e problemi gengivali. Lavare i denti tutti i giorni, infatti, non basta: è periodicamente necessario affidarsi ad un trattamento professionale in uno studio dentistico.
La pulizia dei denti può essere effettuata con diversi strumenti: come funziona, in particolare, quella a ultrasuoni? E quali vantaggi offre? Scopriamolo insieme!
A cosa serve l’igiene dentale
Sicuramente sai già che i peggiori nemici dell’igiene orale sono placca e tartaro. Nello specifico, la placca è quella patina costituita da residui di cibo, batteri e funghi che tende normalmente a depositarsi sulla superficie dei denti: se questa non viene eliminata correttamente con lo spazzolino (e con altri strumenti come il filo interdentale), crea incrostazioni dure e giallognole, che prendono il nome di tartaro e rappresentano l’anticamera di carie e patologie gengivali.
Il tartaro, più duro della placca, è praticamente impossibile da eliminare con una pulizia dei denti fai-da-te: ecco perché si ricorre alle sedute di igiene dentale dal dentista.
Gli strumenti per la pulizia dei denti
Una seduta di pulizia dei denti professionale, che dura normalmente dai 30 ai 60 minuti, viene effettuata dall’igienista dentale o dal dentista utilizzando una varietà di strumenti:
- Curettes, strumenti manuali appuntiti
- Paste abrasive e getti di bicarbonato ad azione smacchiante
- Frese rotanti che lucidano il dente
- Laser (utilizzato solo in casi particolari)
- Apparecchi piezoelettrici
- Ultrasuoni.
Importante: è sempre lo specialista a scegliere quale strumento utilizzare, e nella maggior parte dei casi egli opta per una combinazione dei vari metodi.
Come funziona la pulizia dei denti a ultrasuoni?
I dispositivi a ultrasuoni sono tra gli strumenti più avanzati ed efficaci nella rimozione del tartaro. Come funzionano? Un’apparecchiatura chiamata ablatore, con l’emissione di ultrasuoni, fa oscillare ad altissima frequenza (fino a 20.000 vibrazioni al minuto) una punta metallica sterilizzata che è in grado di frammentare le concrezioni di tartaro sopragengivali e sottogengivali, distruggendo allo stesso tempo i batteri che costituiscono la placca. La contemporanea emissione di un flusso d’acqua pressurizzata permette di rimuovere le incrostazioni.
Quali sono i vantaggi? Rispetto agli apparecchi manuali, quelli a ultrasuoni sono in grado di agire sul tartaro senza danneggiare lo smalto dentale o le gengive. Sono inoltre più precisi, e permettono di rimuovere anche quantità molto piccole di materia.
Ogni quanto programmare la pulizia dei denti a ultrasuoni?
La pulizia dei denti deve essere effettuata con regolarità. Normalmente le sedute vengono programmate ogni 6, massimo 12 mesi, ma la frequenza varia a seconda delle caratteristiche del paziente, e in particolare in relazione a:
- abitudini personali: la frequenza con cui il soggetto si lava i denti (l’indicazione dei dentisti è almeno due volte al giorno e dopo ogni pasto);
- disposizione dei denti: denti mal posizionati rendono più complicato il lavaggio dei denti quotidiano, causando la formazione di depositi di tartaro difficili da raggiungere con spazzolino e strumenti di uso quotidiano;
- stato di salute delle gengive: il tartaro può aggravare la parodontopatia, quindi potrebbero essere necessarie sedute di igiene più frequenti;
- fattori individuali di predisposizione all’insorgenza del tartaro.
Cosa succede dopo la pulizia dei denti?
Dopo la seduta di igiene dentale il paziente può avvertire un’aumentata sensibilità. Questo avviene per due ragioni: prima di tutto l’accumulo di tartaro provoca un’infiammazione delle gengive che, a lungo andare, tendono a ritirarsi lasciando scoperto il colletto e il cemento radicolare, una porzione del dente meno resistente e più permeabile agli stimoli caldo/freddo. Ma oltre a ciò, l’accumulo di tartaro crea nel tempo una sorta di copertura del dente, che lo isola e lo rende meno sensibile: quando questa copertura viene eliminata con la detartrasi, il soggetto avverte maggiormente gli stimoli. Il fastidio tende a scomparire in 1-2 settimane, e può essere alleviato con l’uso di dentifrici appositi.
Pulizia dei denti a ultrasuoni: ci sono controindicazioni?
L’uso di dispositivi a ultrasuoni per l’igiene dentale professionale è sconsigliato per i portatori di pacemaker e defibrillatori impiantati, a causa delle possibili interferenze elettromagnetiche.
In ogni caso, è sempre bene discutere di eventuali patologie e dubbi con il proprio dentista di fiducia: affidarsi ad un serio professionista e concordare con lui controlli periodici è la strategia migliore per avere un sorriso smagliante e una bocca sempre sana.
Abbiamo preparato per te una lista di semplici consigli, scarica la nostra guida alle 7 mosse fondamentali per un’igiene orale impeccabile!