12 Dic Come curare il morso inverso e l’affollamento: l’espansore palatale
Sono due tra le più comuni forme di malocclusione e malposizionamento dentale nei bambini, causa di problemi estetici e funzionali: stiamo parlando del morso inverso e dell’affollamento dentale, che possono essere trattati con successo mediante terapia intercettiva. Ma di cosa si tratta nello specifico? Vediamolo insieme!
Cos’è il morso inverso
Il morso posteriore (o morso crociato posteriore) è una malocclusione caratterizzata dal disallineamento delle arcate dentali: in particolare, si verifica quando i denti dell’arcata superiore, normalmente esterni rispetto a quelli dell’arcata inferiore, assumono invece una posizione interna rispetto ad essi. L’anomalia può riguardare un singolo dente oppure uno o entrambi i settori laterali, causando problemi nella masticazione e nella posizione della mandibola che può deviare lateralmente e crescere in maniera asimmetrica. I primi segni compaiono in età precoce, talora già intorno ai tre anni.
Cos’è l’affollamento dentale
L’affollamento dentale è una condizione nella quale, a causa dello spazio ristretto, i denti si sovrappongono nella bocca del paziente. Chi presenta questa problematica ha più probabilità di avere denti storti e una maggiore propensione alla comparsa di carie e patologie come la parodontite, oltre a rischiare conseguenze dannose come la malocclusione e il bruxismo. Anche l’affollamento dentale può manifestarsi sin dalla più tenera età.
Come risolvere morso inverso e affollamento con l’espansore palatale
La risposta è semplice ed è la stessa per entrambe le problematiche: l’espansore palatale. Un apparecchio fisso, a vite, che si ancora ai denti posteriori (se possibile sui denti da latte) e deve essere periodicamente ricalibrato tramite l’apposita vite di attivazione. Il meccanismo permette di esercitare forze in grado di aprire la sutura mediana del palato, che nel bambino non è ancora ossificata.
Normalmente, l’ortodontista consegna ai genitori lo schema di attivazione che dovranno seguire, regolando a domicilio e quotidianamente con una chiavetta la forza esercitata dall’apparecchio. In questa fase, che è definita attiva e dura qualche mese, il trattamento sarà verificato in studio ogni 1-2 settimane. Al termine è prevista una fase di contenzione di circa 6 mesi.
Nel caso dell’affollamento dentale, il beneficio è evidente: l’espansore riesce ad aumentare l’ampiezza dell’arcata superiore fornendo più spazio per i denti permanenti. Per quanto riguarda invece il morso inverso, l’espansore è in grado di riequilibrare la crescita in senso trasversale del palato, evitando che il mascellare superiore rimanga contratto e che la mandibola presenti uno sviluppo alterato, con una crescita asimmetrica della bocca.
L’espansore palatale per bambini è doloroso?
Veniamo alla domanda che molti genitori si faranno: l’espansore palatale fa male? Generalmente, i piccoli pazienti possono riferire qualche fastidio nei giorni successivi alla sua applicazione, come una sensazione di pressione alla radice del naso o in corrispondenza degli incisivi superiori. Ma non si può parlare propriamente di dolore, e in ogni caso il disagio tenderà a scomparire in poco tempo.
L’espansore palatale è solo una delle tipologie di apparecchio che un valido ortodontista può proporti: se vuoi conoscere le caratteristiche di ogni modello, consulta la nostra pratica infografica!
Consulta la nostra guida ai vari tipi di apparecchio: il tuo dentista di fiducia ti guiderà a scoprire quale può aiutare il tuo bambino.