19 Nov Bruxismo e bite. Overview generale
Il bruxismo è l’abitudine non consapevole a serrare i denti e digrignarli, cioè sfregarli tra loro. Un fenomeno molto diffuso che, se non corretto, può portare disturbi e conseguenze non di poco conto: vediamo di comprenderlo meglio e consideriamo le possibili alternative per il suo trattamento.
Bruxismo: caratteristiche
Il bruxismo è una tendenza al movimento involontario che può manifestarsi sia durante la veglia che, più spesso, mentre la persona dorme. Alcuni studi hanno evidenziato in particolare che il fenomeno è più frequente nella seconda fase del sonno, quella che precede la fase REM. Può interessare sia gli adulti che i bambini, anche se è più frequente tra i 25 e i 44 anni.
Il digrignamento dei denti comporta una tensione nei muscoli coinvolti nella masticazione e nell’articolazione temporo mandibolare, che a lungo andare può portare a problemi posturali e disturbi correlati, come dolori cervicali, cefalee, torcicollo, mal di schiena e formicolii alle estremità.
Inoltre, tra gli effetti negativi c’è da considerare l’usura dei denti, che possono essere consumati dal continuo sfregamento portando a ipersensibilità al caldo e al freddo e, in casi estremi, anche a fratture dentali.
Ma trattandosi di un’abitudine involontaria, come puoi sapere se soffri di bruxismo? Dei possibili segnali di allarme possono essere l’indolenzimento della mandibola o i dolori alle spalle e al collo al risveglio, oppure i disturbi del sonno.
Quali sono le cause del bruxismo?
Normalmente, il bruxismo è causato da un insieme di fattori: fisici, come la malocclusione e il disallineamento delle arcate dentali, o psichici, come la depressione o l’ansia. Si distingue tra bruxismo primario (che si verifica in soggetti sani, a causa dello stress) e secondario (derivato dall’assunzione di alcuni particolari farmaci anti-psicotici o antidepressivi).
Bruxismo e bite: la risposta più efficace
Il metodo migliore per il trattamento del bruxismo è il bite ortodontico: un apparecchio mobile, in materiale resinoso, che ha la funzione di decomprimere le articolazioni, rilassare i muscoli e riposizionare correttamente la mandibola.
Il bruxismo è una parafunzione, ovvero un’attività della muscolatura che non ha una funzione ed è anzi potenzialmente dannosa. Il bite, come risposta ad esso, è un’ortesi, cioè uno strumento che corregge tale funzione alterata.
Esso deve essere indossato normalmente prima di andare a dormire, anche se può essere utilizzato anche in altri momenti della giornata in cui si tende a digrignare i denti (per esempio quando si guida l’automobile o si pratica un’attività sportiva).
Esistono diversi tipi di bite, ma la distinzione fondamentale è tra i modelli preconfezionati e quelli modellati su misura. Come funzionano?
I bite preconfezionati
I bite preconfezionati sono modelli standard che possono essere acquistati anche in farmacia. Possono essere duri (e in tal caso si inseriscono in bocca così come sono stati acquistati) oppure morbidi e automodellanti (cambiano forma adattandosi alle arcate dentali di chi li indossa). Entrambe le tipologie hanno una durata limitata a poche settimane.
Il bite su misura
Il bite ortodontico su misura, invece, è un apparecchio che viene modellato e personalizzato in base alle caratteristiche e alle esigenze del paziente, all’interno di uno studio dentistico. Questo assicura maggior comfort e portabilità rispetto ai modelli preconfezionati, e anche un’azione più mirata.
Il bite su misura è studiato per trattamenti a medio-lungo termine che hanno l’effetto di fornire un equilibrio alle componenti del sistema masticatorio e dell’articolazione temporo mandibolare.
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