08 Ago Sbiancamento dentale: cos’è e come funziona
Avere denti bianchi e un sorriso perfetto è il sogno di molti: ecco perché lo sbiancamento dentale è un trattamento estetico sempre più richiesto e praticato, sia in ambito domestico che professionale. Ma di cosa si tratta?
Perchè sottoporsi allo sbiancamento e quali alternative esistono? Scopriamolo insieme!
Cos’è lo sbiancamento dentale
Per sbiancamento dentale si intende, in generale, qualsiasi trattamento che porta i denti ad apparire più bianchi. Il colore dei denti può dipendere da vari fattori: la genetica e il progressivo invecchiamento giocano un ruolo fondamentale, ma ad alterare il bianco naturale possono intervenire anche alcune patologie, il fumo e le abitudini alimentari (per esempio la frequente assunzione di bevande ricche di pigmenti come the e caffè). Qualsiasi sia la causa dell’ingiallimento dei denti, lo sbiancamento aiuta a contrastare le discromie e a ripristinare il loro colore originario.
Le tipologie di sbiancamento dentale
Lo sbiancamento può avvenire per azione meccanica (sfregamento o abrasione) o per azione chimica (utilizzando sostanze decoloranti). Si distingue poi tra lo sbiancamento professionale, eseguito in studio dal dentista o dall’igienista, e trattamenti fai-da-te.
Metodi fai-da-te: occorre fare attenzione
Molte persone si affidano a metodi “casalinghi” per lo sbiancamento dei denti: nella maggior parte dei casi, questi consistono nel passare sulla superficie dentale sostanze di uso comune che hanno una leggera azione decolorante e abrasiva, come il bicarbonato, la buccia di limone o la salvia.
A lungo andare, però, con questi trattamenti non adeguatamente dosati e controllati si rischia di danneggiare lo smalto dei denti. In commercio esistono anche dentifici sbiancanti (con o senza microgranuli) e striscette adesive contenenti perossido di idrogeno, da applicare a casa. Anche in questo caso, l’uso non corretto o troppo intenso dei prodotti potrebbe avere effetti negativi sulla salute dei denti.
Lo sbiancamento dentale professionale
Lo sbiancamento dentale professionale viene effettuato da un dentista o da un igienista dentale qualificato. Il trattamento sfrutta l’azione del perossido di idrogeno o del perossido di carbammide, in grado di ossidare i legami chimici delle sostanze responsabili della colorazione dei denti, che possono essere o meno potenziati da specifiche lampade che ne favoriscono l’azione in profondità.
La concentrazione delle sostanze utilizzate cambia in base alla natura intrinseca o estrinseca delle discromie, che possono essere dovute a patologie dell’organismo o alle abitudini del soggetto. Lo sbiancamento può essere effettuato su denti vitali o devitalizzati, ed è in genere più efficace sui denti tendenti al giallo o al marrone: sulle macchie grigie l’effetto risulta meno evidente.
Attenzione, lo sbiancamento dentale non è da confondere con la pulizia dei denti o detartrasi: il primo trattamento rimuove le macchie profonde e cambia il colore intrinseco del dente, il secondo invece elimina il tartaro e le macchie superficiali.
Oltre ad effettuare il trattamento alla poltrona, il professionista può eventualmente fornire al paziente pratiche mascherine individuali contenenti le sostanze sbiancanti, da indossare durante le ore notturne.
Sbiancamento dentale: ci sono controindicazioni?
Lo sbiancamento dentale è sconsigliato nelle donne in gravidanza e allattamento e nei bambini e ragazzi di età inferiore ai 14 anni (alcuni dentisti consigliano di aspettare fino ai 18 anni, per eseguirlo solo quando i prismi dentali sono completamente maturi).
È inoltre controindicato in caso di ipersensibilità, malattie del cavo orale e carie (i problemi vanno eventualmente curati e risolti prima di sottoporsi al trattamento).
Gli effetti indesiderati dello sbiancamento
Al termine del trattamento, il paziente può avvertire aumentata sensibilità termica e una leggera irritazione gengivale, insieme a lievi alterazioni del gusto: si tratta però di effetti transitori, che tendono a scomparire in poco tempo. Il professionista che effettua lo sbiancamento può proteggere le gengive, la lingua e le labbra per minimizzare queste conseguenze indesiderate.
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